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SF.CONDO 653 Ma non so di alcun’ opera che’ ei ci abbia lasciata (a). XI. Mentre questi e più altri filosofi, ch’ io tralascio per brevità, tutto lo studio e l’ingegno loro impiegavano in difendere e in illustrare Aristotele, altri con non minore impegno volgevansi a combatterne le opinioni, o direttamente impugnando quelle da lui sostenute, o a lui anteponendo Platone, e rischiarando co’ lor comenti le opere di questo altro padre dell’antica filosofia. Egli è vero che l'Accademia platonica, come già si è detto, erasi dissipata, e a Platone era con essa mancato il più fermo sostegno. Ma ciò non ostante, non pochi furon coloro che o per essere già stati membri di quell’accademia, o per aver avuti tra essi precettori ed amici, o finalmente per opporsi all empie dottrine che sotto il pretesto della dottrina aristotelica da alcuni si sostenevano, dichiararonsi contro Aristotele e a favor di Platone. Alcuni di questi si annoverano in una delle sue lettere da Bonifazio Vannozzi. Di molti, dic egli (Lett t. 1, p. 105), bastava il Sig Gianfrancesco!Pico della Mirandola veramente admirando, et Mons. Adoardo Gualandi Vescovo Cesenate nel libro della sua Civil Facoltà, con altri due non men dotti che nobili, il Sig. Stefano Tiepoli nelle sue Accademiche {a) Pel Manzoli, clic fu poscia vescovo ili Reggio e finì di vivere nel i585, si è parlalo lungamente nella sopraccitata Biblioteca modenese (i. 3. p. i56, ec ove anche si è dato il catalogo delle moite opere. singolarmente filosofiche, ch’egli ave.» composte, ma elio sono quasi tutte perite.