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chiaramente da una lettera da Giulio Poggiano scritta a nome del cardinal Truchses alfimperador Ferdinando, in cui gli raccomanda i due fratelli Lucio e Pomponio fratres veteri.Romana nobilitate, cujus etiam nomen retinent, dignissimos, et antiquum jus ac dignitatem familiae suae testatam et illustrem tum libris, tum vetustis praeterea monumentis confirmari cupientes (Pogian. Epist. t. 2, p. 88). Tra molti dottissimi personaggi eli1 eh he in questo secol! la nobil famiglia Simonetta nella stessa città, il più illustre fu il Cardinal Jacopo, figlio dello storico Giovanni, di cui si è detto nel secolo precedente, e di Catarina Barbavara. Degli onori da lui conseguiti e de cospicui impieghi affidatigli, pel felice esercizio de’ quali fu da Paolo III nel j 535 sollevato alla dignità di cardinale, cui però non tenne che per quattro anni, avendo finito di vivere nel 1539), parla a lungo il suddetto Argelati (l.c.t. 2, pars 1. p. 1398, ec.). Grande stima di lui avea il Cardinal Sadoleto, e ne son pruova più lettere a lui scritte (Epist. famil, t. 1, p. 291; t. 2, p. 44 136), in una delle quali così gli dice: In mentem mihi venit cogitare, quid tu tibi tandem appetens cum multarum jam scientiarum gloria laudequc jlorerrs t nostras etiam artes nobis ereptum veneris, in quibus nos, qui, aetatem in illis consumpsimus, cedamus jam. necesse est tuorum scriptorum ubertati et elegantiae. Ita enim scriptae literae tuae graviter, ita ornate, ita copiose sunt, ut non quae in Jurisconsulto, sed quae in stimino requi ri tur oratore, copia facultasque discendi, ea in te omnis insit Sed profecto verum est,