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IO96 LIBRO Gualterio Corbetta fu giureconsulto di gran nome a Milano, benchè niun'opera pubblicasse a illustrazione di quella scienza. Di lui veggasi l’Argelati (Bibl. Script, mediol. t. 1, pars 1, p. 462), il quale però ha ignorata una cosa al Corbetta onorevolissima, cioè ch’egli verso il 1530 fu in Francia professore, probabilmente di giurisprudenza, e che il re Francesco i era disposto a concedergli un ottimo stabilmento, se una mortal malattia non l'avesse costretto a tornare in Italia. Ne dobbiam la notizia all’Alciati, che in una lettera scritta da Bourges non etiam 3 ffi/n rum nostrorum e.Tempio in piitria seniper peregrinari s’ìdcremur, srd in/primis ne Urbi* nostrar antìqtdssimne gloria dcleretur, Seguono alquante iscrizioni di Bergamo, die cominciano: C. Cornelio Miniciamo, M. CaecHias Firmiti L. Mae sin a. l\ Mario Tjupr rei finn. Papia.seconda. Questo passo ci mostra die il vescovo di Piacenza Fabricio Mnrliani avea mandato a Giovanni Bologni una copia di’ egli avea delle Iscrizioni del Ferrarmi; clie il Bologni ne avea aggiunte alcune altre da lui vedute nel regno di Napoli; che tutto poi era staio copialo dal Zandii, il (juale pure alcune aveane aggiunte da lui copiate in Novara, mentre l’anno 012 vi era fmdestà e commissario, da un codice di Tommaso d Ila ’orla, e alcune altre da lui trovale in Bergamo. Quel Giovanni Bologni (pii nominalo vuoisi distinguere dall’altro Giovanni fratello di Girolamo Bologni poeta, die è accennato dal co. Mnzzucdiclli nell’articolo di Girolamo (Scritt. it. t. 2, par. 4, p.) e che mori Panno >472. Quegli di cui io ragiono, era egli ancor trivigiano, ed oltre la commenda qui accennala di San Bassiano di Lodi, avea alcuni altri benefìcii in Trevigi, ove era ancora canonico, e ove morì l’anno i5i3, come mi ha avvertito P eruditissimo monsignor Rambaldo degli Azzoni conte Avogaro, il quale qualche cosa ne ha detto nelle sue Memorie del B. Arrigo (par. 1, p. 97)