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SECONDO tog3 XVIII. Tra1 moltissimi giureconsulti ch’ebbe in questo secol Bologna, alcuni de’ quali si sono già da noi rammentati, di due altri soli farò qui menzione, cioè di Alberto Bolognetti e di Girolamo Boccadiferro (a). Il Bolognetti nato di Francesco e di Lucrezia Fantuzzi nel 1538, dopo aver ricevuta la laurea nel 1562, professò per tre anni la giurisprudenza nell’università della sua patria, e quindi passato a Salerno, per nove anni vi si trattenne nel medesimo impiego. Chiamato poscia a Roma del pontef Gregorio XIII suo concittadino, che ben conoscevane la destrezza non men che il sapere, e fatto referendario d’amendue le segnature e protonotario apostolico, fu impiegato nelle nunziature di Firenze, di Venezia e di Polonia, e fatto cardinale, mentr’era in quest’ultima legazione, da Gregorio XIII nel 1583. Ma mentre egli dopo la morte di questo pontefice tornava in Italia, finì di vivere nella Carintia nel maggio del 1585, e il cadavero ne fu poi trasportato a Bologna. Queste notizie si posson vedere più ampiamente distese dal co. Mazzucchelli (Scritt. it. t. 2, par. 3,p. 481), il quale annovera ancora le opere legali da lui pubblicate, e accenna gli elogi con cui di lui han parlato molti scrittori. A questi però si debbon aggiugnere una lettera a lui scritta da Pier Vettori, nella quale si duole ch’ei da Firenze passi a Venezia, esalta il sapere del Bolognetti non sol negli studii legali, ma in quelli ancora (a) Del Rolognelti e del Roccadiferro veggasi anche il co. Fantuzzi (Scritt. bologn. t. i,p. 206, ec.; 236, ec.).