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SECONDO IO<3l) Mazzucchelli (l. cit. p. òyj) (a). Vuoisi <jui ancor fare un cenno di Francesco Alciati parente e scolaro carissimo di Andrea, che morendo il nominò suo erede, e parve, come ben riflette il suddetto scrittore, che insiem co’ beni egli ne ereditasse il sapere e la molteplice erudizione. Fu anche egli professore nell’università dì Pavia, ov ebbe la sorte di avere a suo discepolo S. Carlo Borromeo, e quella ancor maggiore di venir presso lui in altissima stima talchè questi, quando fu al fianco del pontef Pio IV suo zio, il fece chiamare a Roma, ove l Alciati, dopo essere stato occupato in riguardevoli cariche e in commissioni di molta importanza, e dopo aver avuti successivamente più vescovadi, fu nel 1565 innalzato all onor della porpora. Fu uomo non solo nella giurisprudenza, ma nelle belle lettere ancora versato assai, fu ascritto alla famosa accademia degli Affidati di Pavia, e dagli scrittori di que’ tempi lodato, fra’ quali Pier Vettori altamente n esalta in una sua lettera l’erudizione e l ingegno (P. Victor. Epist. l. 8, p. 193). Morì in Roma ai’ 19 d’aprile del 1580. Poco di lui si ha alle stampe, come raccogliesi dal catalogo delle opere stampate ed inedite di esso datoci dal co Mazzucchelli, a cui deesi aggiugnere tra le prime una lettera di esso al suddetto Vettori, pubblicata negli Aneddoti romani (t. 3,p. 3q2). (a) Di alcune altre operette stampate e inedite del1" AIciuti sfuggite alla diligenza deU’Argelati e rlrl conte Mazzucchelli, ragiona il eh. P. abate Casati nelle sue nule alle Lettere del Ciceri (l. i%p. 58, 5g; /. 1, p. 297), e alcune altre manoscritte ne accenna del Cardinal Francesco Alciali (l. 1, p. 811, t; 2,p. i3).