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I 10(38 LIBRO parie di esse appartengono alla giurisprudenza. Ma molte ancora ve ne ha di diversi altri argomenti, e principalmente su magistrati e sugl’ impieghi militari e civili della romana Repubblica, sulle misure e su’ pesi degli antichi, sulla lingua latina, sul duello. Già abbiamo altrove parlato delle antiche Iscrizioni milanesi da lui raccolte, delle quali egli si valse a compilare i quattro libri della Storia di Milano dalla fondazione della città fino a tempi di Valentiniano, opera di picciola mole, ma ur.a delle prime in cui si vedesse la storia appoggiata alla fede di antichi documenti. Celebri ancora per le moltissime edizioni e versioni e comenti fattine sono gli Emblemi delPÀlciati, ne’ quali egli sotto figure simboliche spiegate poi con eleganti epigrammi descrive le virtù e i vizi -, opera avuta, e non senza ragione, in gran pregio, finchè furono alla moda gli emblemi, ma ora insieme con essi dimenticata. Essi però ci mostrano ancor il valor dell' Alciati nel poetare, se pur non vogliamo apporgli a difetto, come fece il buon tedesco Olao Borrichio, ch’ei termina i suoi pentametri con parole di più di due sillabe. Ne abbiamo ancora e molte orazioni e molte lettere inedite, tra le quali ne ha tre inedite questa biblioteca Estense, e alcune annotazioni sulla Storia di Tacito e sulle Epistole famigliari di Cicerone, e la traduzione di alcuni Epigrammi dell’Antologia greca, e un Trattatello de’ versi e delle parole di Plauto, e più altri opuscoli; intorno a’ quali io rimetto chi legge alla più volte citata opera del conte