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I064 LIBRO un1 orazione die si ha alle stampe. Ma tutto ciò non ostante ei volle partirsene, e pieno di mal talento contro que cittadini, scrisse contro di essi un satirico epigramma, a cui un di essi fece risposta ancor più satirica. Amendue gli epigrammi son riferiti dal co Mazzucchelli. Mentre egli era ancora in Bourges, il Bembo fece ogni sforzo perch’ei fosse chiamato a Padova. Di questo affare ragiona il Bembo sì nelle sue lettere famigliari italiane, dalle quali parecchi passi che qui appai tengono, ha estratti il co Mazzucchelli, che nelle latine, le quali da questo scrittore non sono state osservate. Dalle prime sembra raccogliersi che gli altri professori, e singolarmente Francesco Corti da noi mentovato poc’anzi, tanto si adoperarono, che ottennero che l’Alciati non fosse colà invitato. Ma dalle latine si trae che l Alciati fu veramente invitato, e che per lui solo stette che non venisse. Una di esse è scritta a lui stesso a Bourges nel luglio del 1532, e in queste lo esorta il Bembo a venire a Padova; accenna la difficoltà dall’Alciati proposta, cioè che avendo egli chiesti pel suo stipendio scudi del sole, non so quanti, gli erano stati promessi scudi semplici, e lo assicura che avrà più assai di quel ch’ei possa bramare (Bemb. Epist famil l.5, ep. 29). Nell’altra diretta a Milano, e scritta nell’aprile del 1534 gli dice che riceve bensì la scusa del non esser egli venuto a Padova l’anno scorso, ma che i presidenti dell università son persuasi ch’egli abbia voluto ch’ essi pattuissero con lui dello stipendio, per averlo poi maggiore in Pavia, e che si dolgono