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secondo 1061 raccolte le più accertate notizie. Noi dunque, secondo il nostro costume, accenneremo in breve le cose ch egli ha ampiamente svolte e provate, e ci tratterremo più a lungo o in quelle cose che per sorte ci venga fatto di aggiugnere, o in quelle che meglio ci spiegano il carattere di questo grand’uomo. Andrea Alciati, figlio di Ambrogio Alciati nobile milanese e decurione nella sua patria, venne a luce in Alzate terra della diocesi di Milano agli 8 di maggio del 1 Ì93- Giano Parrasio lo istruì nella greca e nella latina lingua in Milano, c pochi scolari ebbe quel valentuomo clic a epiesto si potessero pareggiare. Nella giurisprudenza udì singolarmente Giasone Maino in Pavia e Carlo Ruino in Bologna, e presto andò di gran lunga innanzi a’ suoi stessi maestri, di che diede pruova col pubblicare in questa seconda città, essendo ancora scolaro e giovane di 21 anni, cioè nel 1513, le sue Note su gli ultimi tre libri delle Istituzioni di Giustiniano, da lui scritte nello spazio di soli 15 giorni. Ricevuta ivi l’anno seguente la laurea, tornò a Milano, e per tre anni si esercitò nel trattare le cause, ammesso perciò con singolar privilegio nel collegio de’ Giureconsulti. Alcune opere ch ei pubblicò in quel tempo, e quella principalmente de Paradossi del Diritto civile, che presso alcuni il fecero comparire qual novator pernicioso nella giurisprudenza, gli conciliarono tale stima presso i più saggi, che nel 1518 fu chiamato ad Avignone professore di leggi collo stipendio di 500 scudi. Ei giunse tra poco ad avere fino a 700 uditori e quindi due anni appresso,