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SECONDO 645 intorno a’ filosofi di questi tempi, molti però tra gl’italiani sono stati da lui ommessi, i quali in fama di sapere e d’ingegno non furono punto inferiori a’ nominati finora. Gran nome ebbe in Padova Marcantonio Passero, o, come altri scrivon, Pasc'ro, soprannomato il Genova, perchè oriundo da questa città, ma nato in Padova, ove Niccolò di lui padre fu parimente professor per più anni. Cominciò Marcantonio dalla seconda cattedra straordinaria di filosofia, che gli fu affidata nel 1517 collo stipendio di soli 40 fiorini, e collo stipendio medesimo passò fanno seguente alla prima. Nel 1523 fu promosso alla seconda ordinaria collo stipendio di 80 fiorini, accresciuti poi fino a’ 100 nel 1529. Finalmente due anni appresso passò alla prima collo stipendio di 300 fiorini, che accresciutogli poscia più volte giunse nel 1559 ad 800 (Facciol. pars 3, p. 287, 283, 279, 274). In fatti egli era avuto in conto di uno dei’ più dotti filosofi che allor vivessero. Ei giunse perciò ad avere fino a 300 scolari, e il Senato a mostrargli la stima che aveane, gli fece pagare, nel 1545, 600 fiorini, perchè potesse maritare una figlia (ib. p. 27.4). Quindi Paolo Manuzio, scrivendo a Gianvincenzo Pinelli, con lui si rallegra che abbia a suo maestro il Genova, di cui dice non v’essere il più dotto tra gl'interpreti d’Aristotele, nè il miglior uomo in tutta Padova (l. 4> €P- 3). Più bello ancora è l’elogio che ne fa Pierio Valeriano. che dedicando al Genova il trentesi 1110110110 libro de' suoi Geroglifici, così gli dice: Non enim te solis Medicinae Philosophiacque ter minis cohibuisti; sed