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secondo ioag ferite dell1 armi da fuoco scrissero poscia due altri scrittori bolognesi, Bartolommeo Maggi medico di Giulio III e professore di chirurgia in Bologna, morto nel 1552 (V. Portal. l. c. p. 5oa) (a), e Gianfrancesco Rota, che ivi sostenne la medesima cattedra, e ivi finì di vivere nel i558 {ih. p. 5a4). Celebre chirurgo a* suoi tempi, cioè al principio del secolo xvi, fu Giovanni da Vigo genovese, che esercitò più anni il suo impiego in Roma presso il pontefice Giulio II, e che fu ancor favorito c largamente premiato dal Cardinal delia Rovere di lui nipote (b). Il trattato della Chirurgia pratica da lui pubblicato la prima volta in latino nel i5i(j, fu poscia molle altre volte stampato e tradotto in italiano, in francese c in tedesco. M. Portai annovera tutte queste edizioni (p. 2(>g), e ci dà un lungo estratto dell opera, nella quale, (<7) Il sig. ab. Marini non ha potuto trovare alcun documento con cui si giustifichi il titolo di medico, o piuttosto di chirurgo pontificio, dato al Maggi (Degli Archiatri pontif. t. 1, p. 4°4)- ^cn erd> c' ha indicato un altro opuscolo da lui composto e a molti sconosciuto, cioè un Consiglio sul Morbo gallico da lui scritto nel 1550 a istanza di Galeotto Pico signor della Mirandola., (A) Alcune altre notizie intorno a Giovanni, detto ancor Giannettino, da Vigo, si posson veder nell’opera più volte lodata dell' ab. Marini (t. 1, p. 300, ec.), il quale osserva che al Cardinal Bandinello Sauli singolarmente ei dovette la sua fortuna. Di lui ancora e delle opere di esso ha copiosamente non meno che esattamente trattato il sig. Vincenzo Malacarne (Delle Opere, de’ Med. e Cerus. ec. t. 1, p. 187, ec.), il quale ha mostrato ch ei fu figlio di quel Battista da Genova, o da Rapallo, di cui si è parlato nella storia del secolo sy.