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SECONDO 1023 bastare per saggio della gran fama di cui il nome italiano godeva in tutta l’Europa, per cui non v’ era quasi provincia ove alcuni di essi non fosser chiamati a dissipare le folte tenebre dell ignoranza, fra cui era involta ogni cosa. XLVIL Dopo avere fin qui parlato de’medici più famosi ch ebbe in questo secol l Italia, convien ora rifare in certo modo il sentiero sulle lor tracce, e veder qual miglioramento e qual perfezione ricevesse da’ loro studii la medicina. Nè io dirò già, che uguali alle lodi che furon loro rendute, fossero ancora i progressi che questa scienza per essi fece. Alcuni valorosi medici de’ nostri tempi sostengono eli*essa non è ora punto più avanzata di quello che fosse a’ tempi d’Ippocrate. Io non mi dichiarerò in favore di questa opinione, che non mi sembra conforme al vero: e ancorchè ella potesse sostenersi a ragione, io non sarei da tanto a intraprenderne la difesa. È certo però, per unanime consentimento de’ medici più avveduti, che la lor arte è ancor lungi dal potersi dire perfetta. Or se tale ne è lo stato al presente, dopo tante scoperte che nell’anatomia si son fatte e nel secolo scorso e nel nostro, quante più dovea esser discosta dalla sua perfezione due secoli addietro? Alcuni segnalati vantaggi recarono nondimeno alla medicina gli studii e le fatiche de’ medici del secolo xvi. E in primo luogo le più esatte versioni che si fecer d’Ippocrate, e i comenti con cui ne furono illustrate le opere, fecer meglio conoscere quel primo fondatore, per così dire, dell’arte, che sarà sempre la più sicura guida ad apprenderla.