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10*4 LIBRO lungo del Guidi ne’ Fasti consolari dell'Accademia fiorentina, di cui egli fu consolo nel 1553 (p 115, ec.); riferisce molte onorevoli testimonianze che del sapere di lui ci han lasciato gli scrittori di que’ tempi, e ci dà un distinto catalogo delle molte opere da lui composte, nelle quali egli latinamente si appella Vidus Vidius. La più parte però di esse furono stampate, poichè ei fu morto, da Guido Guidi detto il giovine, di lui nipote, professore esso ancora in Pisa, e onorato del titolo di medico della reina di Francia (V. Fabbrucci, l. c p. 7.5). Di quelle del vecchio Guidi, che appartengono all’anatomia e alla chirurgia, si ha un estratto presso M. Portal (Hist de X A nati ti i, p. 589)) ch esamina e osserva i punti ne quali ha ragionato con molta esattezza; e riflette che non sapendosi precisamente il tempo in cui tali opere scrivesse il Guidi, non si può stabilir con certezza se molte cose che credonsi scoperte dal Vesalio, dal Falloppio e da altri, sieno state dal Guidi ancora osservate al tempo medesimo, o s’ egli abbia profittato delle loro ricerche. Intorno al Guidi si può ancor veder l'Elogio inseritone tra quelli degl illustri Toscani (t. 4). XL1V. Piò breve fu il soggiorno nella corte di Francia di Prospero Borgarucci, natio di Canziano nella diocesi di Gubbio, eletto professore di anatomia in Padova nel 1564colà recossi nel 1567, e vi ebbe il titolo di medico regio, e avendo ivi trovata l opera del Vesalio intitolata Chirurgia magna, la fece poi stampare in Venezia nel 1569. Convien