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6EC0ND0 6/[ I dedicato e stampato dal Giolito in Venezia nel 1555. Dello Scaino e delle opere da lui pubblicate parla il ch. sig. ab Sambuca nelle sue annotazioni alle Lettere del Bonfadio (p. 114). Finalmente lo stesso Bruckero accenna (l.c., ec.) le opere di questo genere pubblicate da Antonio Rocchi romano e da Felice Accoramboni nobile di Gubbio, intorno al quale più esatte notizie ci vengono somministrate dal co. Mazzucchelli (l. c. t. 1, par. 1, p. 80). IX. Tra filosofi peripatetici annoverati dal Bruckero, dopo i primi più illustri, di due tratta egli più stesamente per l occasione che diedero a gravi accuse contro la lor dottrina, cioè di Andrea Cesalpini e di Cesare Cremonini (p. 220, ec.). Del primo ci riserbiamo a dire tra medici. Del secondo direm qui quanto basti a conoscere quai ne fossero i sentimenti. Ei fu natio di Cento j e in Ferrara fece i suoi studii, ed ivi presa la laurea, cominciò ad essere professore di filosofia nel 1579), e continuò fino al i5c)o (Borset. Hist. Gymn. Ferrar, t. 2, p. 204) (*), nel qual anno chiamalo a (*) Alla partenza che il Cremonini fece dall'università di Ferrara, pare che desser motivo i disgusti che egli sostenne per l’invidia d’alcuni, e che da lui si accennano in una lettera al duca Alfonso II, scritta a' 20 di maggio del 1589), la qual conservasi in questo ducale archivio, e che non isp’acerà, io credo, a! lettori il veder qui pubblicata: Fintanto che le persecuzioni ingiuste et acerbe non hanno ferito altri che me, ancorché cPingiurie sordide; et informi, io riputando indegnità l’offendere l’orecchie di V. A. Serenissima con sì vili racconti, mi son armato di buona sofferenza, 3