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r / SECONDO 997 molti sovrani e da molti cardinali, e morto in Milano nel 1583 (p. 87) (a); Niccolò Boldone (p. 91) e Zaccaria Caimo (p. 10G) chiamali amen due in Boemia a curar la reina Maria d’Austria; Archileo Cal cano professore in Pavia, autore di alcune opere mediche, e morto nella fresca età di 32 anni (p 120); Cesare Rovida che nella stessa università fu professore, e, dopo aver pubblicate più opere, morì egli pure giovine di soli 35 anni (p. 122); e più altri, de quali si posson veder le notizie presso il detto scrittore, e nella Biblioteca degli Scrittori milanesi dell’Argelati. Ma fra tutta la lunga serie de’ medici milanesi, che’ egli ci schiera innanzi, io mi ristringo per amore di brevità a dir di due soli, uno de’ quali però solo per diritto di lunga abitazione è annoverato tra’ Milanesi. XXXIX. Questi è Lucillo bresciano (ù), clic (<7) Di Giampietro Albuzio, che alinea di origine fu luganese, e del coltivar eh’ egli fece non solo la medicina, ina anche 1’ amena letteratura si posson vedere più distinte notizie nelle noie del P. abate Casali alle Lettere del Ciceri (t. 1, p. \o, ee.). Il 1*. M. Allegranz.a nc ha pubblicata 1 iscrizione sepolcrale che se ne conserva in S. Fustorgio in Milano (De Sipulcrii Christian, p. Ji). (h) Si è finora creduto che il Filalteo fosse della famiglia INI aggi di Brescia; ma io non trovo chi ne rechi alcun fondamento. Anzi il sig. can Francesco Maria Butori di Camajore avendo tra’ suoi libri la rara operetta del Filalteo intitolata Methodus recitandi' curas, e il tomo secondo de suoi Consulti, libri amendue stampati in Pavia nel 1565, mi ha cortesemente avvertito che tra questi Consulti due se ne leggono, uno prò Magri. Domina Urtici Sulvionca maire sua,