Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/364

<$4 LIBRO di tfoo ducati, e l amio i53o'cambiò la cattedra di Medicina nelle dimostrazioni anatomiche (Facciol. Fasti Gymn. patav. pars 3, p.), L’anno seguente, la fama che di lui si era sparsa per tutta Italia, fece che il pontef Clemente VII lo eleggesse a primo suo medico, e ch egli perciò, lasciata la cattedra, si trasferisse a Roma la). Tra 11* Lettere di Girolamo Perbuono da noi nominato Ira1 teologi, una ne abbiamo a lui scritta, mentre esercitava sì nobile impiego, nella quale il ricolma di mille lodi, e 10 dice suo primario affine (Portoni Epist. I. i). Ma non ugualmente fu egli lodato dal detto pontefice, quando giunto vicino a morte, come narra Tommaso il Filologo (De l ita hom. ultra 120 ami. Drotrahcnda, c. 8), si dolse del Corti che non 1 avesse saputo curare a dovere. Forse egli tratlennesi in Roma anche dopo la morte dello stesso pontefice, poiché, secondo (a) Talo era la stima che Clemente VII avea del Corte, che gli assegnò l’annuo stipendio di mille ducati d’ oro in oro da Camera, e gli concedette inoltre T moli-ulto di una casa, e ad un figlio di esso, detto Rafaello, assegnò alcune rendite ecclesiastiche, come ha osservato l" ab Marini (Degli Archiatri pontif. t. 1, p. 337, *c.jf.a, p. 273), il quale ancora riflette che il Bacci vuole che Clemente VII avesse a dolersi non già del Corte, ma di se stesso che avea voluto cambiare il metodo giornaliero di vita, ma che il Cardano afferma che questo poco felice consiglio gli fu dal Corte medesimo suggerito. Anche Teseo Ambrogio nella sua Introduzione alla Lingua caldaica, stampata nel 1539), fa un magnifico elogio del Corte (p. 180) che allora leggeva in Bologna, e ch era, dic egli, considerato come un altro Esculapio.