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SECONDO g§3 da ine più volle lodato; ed è di sei sole pagine, e prescrive ivi più regole, colle quali si può purgar l aria della città di Venezia. Da esso ancora raccogliesi ch’egli ivi esercitava l anatomia; e pare ancora ch’ ei vi tenesse scuola, perchè in principio del libro è dipinto in atto di seder sulla cattedra e di spiegare a’ suoi discepoli un libro. Egli fece il suo testamento in Venezia ai’ 2 di agosto del 1576; e benchè non ve ne sia sicura pruova, credesi ch’ ei morisse l’ anno seguente, a cui certamente egli giunse, poichè il Morgagni cita una nuova edizione da lui medesimo in esso fatta del suo Consiglio sul viver sano. Lo stesso Morgagni accenna una ristampa fatta nel 1575 del libro sul Morbo gallico dedicata al co Guido Rangone, a cui avea dedicata la prima. Ma è certo che quell’ illustre guerriero era morto molti anni prima, e perciò dee credesi che il Filologo volesse solo con quella dedica rinnovar la memoria di quel suo splendido benefattore. XXX. Grande ancora fu il nome di cui godette a quei’ tempi Matteo Corti patrizio pavese, benchè ora le opere non ne sien molto curate. Ei cominciò a dar pruove del suo sapere nell’università della sua patria, ove, secondo l elenco più volte citato di que professori, cominciò ad insegnare nel i 197. Dopo avere ivi tenuta scuola per lo spazio di diciotto anni, fu chiamato a insegnar medicina nella università di Pisa nel 1515, collo stipendio di600 fiorini (Fabbrucci ap. Calogerà, t. 51, p. 5C). Quindi nel 1524 passò a quella di Padova, ov ebbe dapprima lo stipendio di (600, poscia