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SECONDO f)55 de causa apud eos per sex annos numquam poenitendos commorati sumus (Comm, in Dioscor. l. 4, p. 374)• no* Per amore di brevità ci ristringeremo.a dire ancora di un solo, cioè di Antonio Musa Brasavola nobile ferrarese, e scolaro del suddetto Manardo. Di lui tanto hanno già scritto e l’arciprete Baruffaldi (Comment. stor. all’ iscriz. eretta in mem, del Brasav.) e il co. Mazzucchelli (Scritt. it. t. 2, par. 4 p. 2023), e come più recentemente, così più esattamente di tutti il ch. dott Luigi Francesco Castellani (De Vita Ant Musae Brassav. Comment Mant. 1767), che a me è lecito il dirne in breve, rimettendo chi ne desideri più esatte notizie a’ suddetti scrittori, e tra essi all ultimo singolarmente. Antonio ebbe a padre il co Francesco Brasavola, il quale a questo suo figlio, natogli in Ferrara a’ 16 di gennaio del 1500, aggiunse il nome di Musa, quasi presago ch’ ei dovesse pareggiare la fama del famoso medico d’Augusto di questo nome. Francesco Bovio, Celio Calcagnini, Niccolò Leon ¡ceno c Giovanni Manardi furono i precettori ch’ egli ebbe in Ferrara; e scorto da essi si avanzò tanto felicemente nel cammin delle scienze, che in età di soli 18 anni fu destinato a leggere la dialettica in quella università; e due anni appresso sostenne pubblicamente ivi dapprima, e poscia anche in Padova e in Bologna cento conclusioni teologiche, filosofiche, matematiche, astronomiche, mediche e di belle lettere, le quali si posson vedere presso il suddetto scrittore. In età di 25 anni fu eletto a suo primo medico da Ercole II, allora principe