Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/354

Cp4 LIBRO Comento sili primo libro dclfArte picciola di Galeno, e qualche altro opuscolo, sono le opere che del Manardi si hanno alle stampe. M. Portal ne parla con molto disprezzo. E nondimeno, come osserva il sopraccitato dott Barotti, le opere di esso ci mostrano ch' ei fu un de’ primi a ricondurre la medicina al buon metodo, a studiare attentamente la natura, e a fare perciò più viaggi osservando minutamente ogni cosa, e a non seguir ciecamente l autorità de’ medici che lo aveano preceduto. Lo stesso autore espone le diverse contese che sostenne il Manardi con alcuni altri de’ più dotti uomini di quel tempo, e lo difende dalle accuse dal Giovio ingiustamente appostegli. E certo il Manardi fu creduto ai suoi tempi uno de ristoratori dell arte medica, e nell’iscrizione postagli al sepolcro, poichè ei fu morto nel i53(3, vien lodato fra le altre cose per aver purgata la medicina dalla barbarie fra cui giacevasi involta. Un altra onorevole iscrizione fu posta l’an 1707 a memoria di questo celebre medico nell’università di Ferrara, ch è riferita dal Baruffaldi (Jac. G uarìni Supplem. ad Hist Ferr. Gymn. pars 2, p. 26). XXVIII. Era sì grande in Ferrara il numero de’ valorosi e celebri medici, che quelfAmalo portoghese, dame nominato altre volte, non temè di scrivere: Ferraria, ad quam quicumque de re herbaria, veluti de bona ■medicina, ex actam notiti am habere desiderat, accedat, consulto. Sunt enim Ferrarienses coelesti quodam injluxu /'avente Medici doctissimi, ac rerum naturalium cogn osceni lanini diligentissimi, qua