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943 LIBRO lettere di Fra Fulgenzio, che gli narravano la stessa cosa: Istius autem commenti Jabulam j am/) ride ni a te mihi narratam meminero: nempe Legatum Venetum ad suos reditum parantem, HI rum tuum de Circulatione sanguinis a te illi donatum, eumdemque postea Patri Paulo legendum ex hi b tasse; idemque virimi lume celebre ni memorine causa pi uscii la transc ripsis se, quae ipso mox defuncto in haeredis manus inciderunt; habereque te literas a P. Fulgentio ipsius sodali ad te scriptas quae rem eamdem exprimunt Ella è piacevol cosa a vedere come amendue questi scrittori citano a pruova della loro opinione, uno il detto, l altro le lettere di f Fulgenzio. Ma qui, a dir vero, l’ Enzio ci dà motivo di accusarlo di falsità*e d’ impostura. Il libro dell’ Harvey non fu pubblicato che nel 1628, e f Paolo era morto cinque anni prima. Come dunque potè questi vedere il libro dell’anatomico inglese? Potrebbe forse rispondersi che il vedesse scritto a penna. Ma nè par verisimile clic PHarvey volesse mandarlo in paesi lontani prima di darlo alla-luce; e se ciò fosse stato, avrebbe 'dovuto l Enzio spiegare tal circostanza. Crederem noi dunque all’autorità del Veslingio citata dai Valico? lo 1’ ammetterei volentieri, ma non mi lascia abbracciar con certezza questa opinione il riflettere ch’ essendo stati gelosamente conservati gli scritti tutti del Sarpi, di questo che pur, secondo il Veslingio, passò alle mani di f Fulgenzio, non si trovi indicio alcuno. Io dunque non negherò al Sarpi l onor di questa scoperta, ma bramerò solamente che se ne possan produrre più certe e più autentiche