Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/336

y3b unno ch’ei passò n Pisa; di che io non trovo indicio, se pur ciò non si trae dalle opere stesse del Carcano, da me non vedute. Ben trovo ch’ei fu professore di anatomia in Pavia; la qual cattedra però ei non ottenne che a’ 17 di novembre del 1573 (Elenc. act. tic in. Stnd. ad h. a.). Egli era ivi ancora nel 1588 (ib. adii. a.)t e visse almeno fino al 1600, come pruovasi dall*Argelati, il quale annovera le opere da lui pubblicate (Bibl. Script, mediol. t. 1, pars 2, p. 301). Esse, come ho accennato, mostrano un osservator diligente, e che corregge ancora il Vesalio e il suo maestro Falloppio. Ma questi pregi vengono sminuiti, come afferma M. Portal, dall’ oscurità dello stile, dalle inutili digressioni e dalle soverchie lodi di cui l’ autore è liberale a se stesso. Degno è pur da vedersi l estratto che ci dà il medesimo autore delle opere di Arcangelo Piccolomini ferrarese che verso la metà del secolo fioriva in Roma (l. c. p. c)3; t. 5, p. 602; t. (6, part. 2, p. 13) (a), e di quelle di Giulio Casserio piacentino (b), prima domestico, poi scolaro e aiutante dell’ Acquapendente nelle sezioni anatomiche, e finalmente successor del medesimo nella cattedra, c morto nel 1616, di cui, oltre più altre opere, è in molta stima la Storia (a) Di Arcangelo Piccolomini copiose ed esatte notizie si posson vedere nella bell opera del sig. ab. Marini, il quale in molte cose ha corretto il Portal (Degli Archiatri pontif. t. 1, p. 423, ec.). (b) Più copiose notizie intorno al Casserio si possono ora vedere nelle Memorie per la Storia letteraria di Piacenza del ch. sig. proposto Poggiali (l. p. 91, ec.).