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r SECONDO y33 valvole delle vene, intorno alle quali è da vedersi una lettera del Morgagni che alcune altre circostanze ci somministra della vita del Canani, e loda assai questo illustre anatomico (Epist. anatom. t. 2, ep. 15, n. 65, ec.).; ma confessa egli stesso di averne veduto una sola volta il libro in Ferrara, senza poterlo pur leggere. Ma a ciò dee aggiugnersi un'altra circostanza da lui rilevata prima di ogni altro ne’ muscoli della mano, ch è appunto quella scoperta di cui gli rende l'onore il Falloppio; il quale, dopo averla descritta, così ne dice, facendo un magnifico elogio di quest’anatomico: Hoc equidem meum inventum non est, sed Joannis Baptistae Canani Ferrariensis Medici, viri uti sine ulla controversia inter antesì guanos anatómicos rollocandi, ita omni genere doctrinae et morum probitate comitateque nemini secundi. Non sappiam) fin quando egli vivesse. Ei fu sollecito di fare a se stesso l'iscrizion sepolcrale, mentre ancor vi vea, ed era nel sessantesimoterzo anno di sua età l’an 1578, ed essa è riferita dal Borsetti e dal Portai. XXI. Potrei qui far menzione di Guido Guidi chirurgo e anatomico illustre; ma di lui mi riserbo a parlare ove diremo de’ medici italiani che pel loro sapere furon chiamati in Francia ed altrove, ed ivi pure diremo di un altro anatomico, cioè di Prospero Borgarucci. Giulio Cesare Aranzi bolognese, nipote di Bartolommeo Maggi, di cui parlerem tra’ chirurghi, professore per 32 anni in Bologna di medicina pratica, di chirurgia e d’anatomia, e ivi morto nel 1589, e con grande onor seppellito