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9^6 LIBRO ti ti liberale donimi, si non, ut par est, digne olim pensabit, certe nulli unquam oblivioni tradet, sed qua mudino di un dicitur trabali clavo figet, atque optima fide aeternum suspendet. L’altro è M. Portal, il quale dell’opere del l'alloppio ragiona assai lungamente (l. c. p. 569, ec.), e scuopre le belle riflessioni ch’ ei prima di ogni altro ha fatto su le ossa umane; mostra quanto bene egli ha conosciuto l’orecchio e l’occhio e la lingua, come’egli ha corretta la descrizion del Vesalio de muscoli del basso ventre, e come ha scoperto nell’utero femminile quelle che da lui tuttora si dicono le tube falloppiane (le quali per altro si vuole che anche dall’antico medico Erofilo fossero indicate), e dopo aver di ogni cosa distintamente parlato, conchiude: Ecco a un di presso ciò che le opere del Falloppio hanno di interessante sull anatomia e sulla chirurgia. Da quest estratto si può conoscere, che il l'alloppio è stato un de' più grandi anatomisti e de’ più grandi chirurghi del secolo XVI. Il suo genio si mostra ad ogni passo, e ad ogni passo si scuoprono le tracce d osservator giudizioso. Egli era uomo di dolce carattere, affabile e nulla presuntuoso: proponeva con modestia le sue scoperte, e combatteva con moderazione gli altrui errori. Ebbe sempre un gran rispetto pel suo maestro Vesalio, e non violò mai i diritti dell'amicizia. In una parola, fu il Falloppio dotato di quasi tutte le buone qualità che si bramano, ma che raramente si trovano in un dotto. Ma non v’è elogio che tanto onori il Falloppio, quanto quello che a lui fanno le sue )opere stesse. Perciocchè, oltre le belle scoperte