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9*4 LIBRO che costui non istima che il dir menzogne sia male alcuno, quando tornano a utile di chi le dice (Lettere, l i, l. Q). Qualunque però egli si fosse, e qualunque esito avessero le cure da lui intraprese, in ciò che appartiene all’anatomia, ei ne fu uno de’ più illustri ristoratori. Un ampio Comento pubblicò egli da prima nel i5ai (a) sull’Anatomia del Mondino, quindi un più ristretto Compendio, stampato in Bologna nel 1523, colle figure in legno, che credonsi opera di Ugo da Carpi intagliatore famoso. Se ne ha per ultimo un Trattato della rottura del cranio, stampato pure in Bologna nel 1518. Delle quali opere e delle loro edizioni veggasi il co Mazzucchelli (Scritt. ital. t 2, par. 2, p. 917, ec.). Il Falloppio, il cui giudizio è di gran peso in questo argomento, chiama il Berengario il primo ristoratore del'arte anatomica: Jacobus Carpensis primus procul omni dubio anatomicae artis, quam Vesalius postea perfecit, restaurator (Observat anatom. t 1, Op. ed. Ven. 1606, p. 48). E ne specifica la scoperta di due ossicelli dell’orecchio, detti malleolo e incude, di cui, dice il Falloppio, niuno avea ancora fatta menzione; benchè, secondo alcuni, essi fossero conosciuti ancora a’ tempi di Alessandro Achillini; intorno a che si può leggere una lettera del dottissimo (a) Altre edizioni eransi già pubblicate dell’Anatomia del Mondino, e il primo ad illustrarla con note, e darla più corretta che nelle prime stampe, fu Giammaria Ruzinento da Vigone in Piemonte, professore di medicina nell’università di Torino, che in questa città la diede in luce l'auno i5oi.