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8()6 LIBRO anni prima, poiché già ila quattro anni ne avea cominciata la stampa, quando egli era ancor cardinale, e a questo liberalissimo promotor delle scienze egli era debitore di aver condotta a compimento felice quell opera. La dedica dal Salviani premessale ci dà una sì bella idea dell'animo veramente grande di quel pontefice, e delle diligenze da lui e dall autore usate per render perfetto questo lavoro, che non sarà, io spero, grave a chi legge, che io qui la rechi in parte tradotta nella volgar nostra lingua: Per ciò ancora è a voi dovuta questa mia opera, che se qualche piacere, o vantaggio ne trarranno i lettori, a voi non meno che a me, anzi a voi assai più che a me, ne saran debitori. Perciocchè avendo io impiegati alcuni anni in questa Storia de' Pesci, e Ìionlilìcato venuto n morte, e non essendosi pubblicata 'opera che nel Ó58, ei ne facesse togliere quella lettera, e vi sostituisse l'altra a Paolo IV. Altre notizie del Salviani, nato in Roma nel i5»4. e ivi morto nel 1572, si posson vedere presso il medesimo autore (*). (•) Il Tini bocchi dice nel testo Ippolito Salviani di Città di Cartello, ossia Tifcmalc: poi lo afferma in questa annotazione nato in Roma su la fede dell’ abate Marini. Ma nè il Tiraboschi ne il Marini esaminarono, come si voleva, l'opera del Salviani. Dire questi chiaramente il' essere Tifemale si nel frontespizio figuralo della medesima, come nrfl’ avvertimento al Lettore, e nella prefazione; anzi nella dedicazione del suo libro al pontefice Paolo III lo accerta che aveva ognora desiderata un' occasione d’attcstargli la sua devozione, da che cominciò a soggiornare in Roma, ove viveva già da più’ anni. I privilegi di Giulio III, di Carlo V, di Enrico II di Francia, di Cosiino «le’ Medici, tutti del 1:554, inseriti nell’opera, lo dichiarano Tifernate; ed egli per solo onore fu nominato cittadino romano da Giulio III. (¿Vota degli EJit. milan.')