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limo non solo ei permetteva ad ognuno il godere coll occhio, ma n era ancora liberal donatore (Villa, p. 80). E molti altri ancora ce ne addita in Venezia Francesco Sansovino (Venezia, p. 369, ed. ven. 1663), ove era ancor quello di Pierantonio Micheli, di cui si fa menzione nella Vita dell’Aldrovandi (p. 18). X. Più scarso fu il numero di que che presero < a scrivere intorno al regno animale. Il primo libro che intorno a’ pesci si vedesse stampato, fu quello di Paolo Giovio, che l’an 1524 pubblicò il suo opuscolo De Piscibus romanis. Ei però si restrinse soltanto a’ pesci che si trovavano ne’ fiumi romani, e rendette il suo libro più dilettevole agli amanti della erudizione, che utile agli studiosi della storia naturale. Lo dedicò al Cardinal di Borbone, e si lusingò di averne magnifiche ricompense, ma le sue speranze furon deluse: La fatica de Pesci, scriveva egli più anni dopo a M. Galeazzo Florimonte, m andò vota col Cardinal di Borbone; al qual dedicai il libro, rimunerandomi esso con un benefizio fabuloso situato nell’ Isola Tile oltre le Ore adì (Giovio, Lettere p. 57, ed. ven. 1560). Le osservazioni del Giovio furono utili e Guglielmo Rondelezio scrittor’ francese, che volendo scrivere un più ampio trattato de’ pesci, che fu poi stampato nel 1550, venuto .a Roma, vi ebbe su ciò frequenti ragionamenti coll Aldrovandi, con cui soleva recarsi sovente insieme alla pescheria ad osservarvi i pesci più rari che vi eran portati (Vita dell’ Aldr. p. 13). Circa il tempo medesimo Francesco Massari, uomo assai erudito, e che per fornirsi