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882 libro il suo cougedo, passasse a Ferrara. Ivi, secondo alcuni scrittori ferraresi citati dal co. Mazzucchelli, ei tenne pubblica scuola di medicina; come, secondo essi, avea fatto ancora prima di andare a Padova. Ma il Borsetti non fa menzione di cattedra, di cui veramente non credo clic labbia indicio. Ciò che di lui sappiamo, sulla fede di una lettera di Alfonso Pancio all Aldrovandi, citata dal Zeno, ma da me non veduta, si è ch’ egli diede in Ferrara pubblici esperimenti della sua abilità, principalmente nella composizione della teriaca, per la qual viaggiò nella Puglia con Frate Evangelista Quadramio a raccorne i semplici (*); ma fornita (*) Quel Frate Evangelista Quadramio qui nominato fu religioso agostiniano e natio di Gubbio. E più cose a lui appartenenti si conservano in questo ducale archivio. Il duca Alfonso li, a’ 2.\ di marzo del 1593, scrive al generale degli Agostiniani, che ha preso in sua Corte il Quadramio, acciocchè lo serva nella sua professione de Semplici, in cui già avea servito per più anni il cardinal di Ferrara suo zio e il cardinal di" Este suo fratello, e poi il marchese di S. Martino suo parente. In un’altra de" 24 di luglio dell’anno stesso al sig. Curio Boldieri, probabilmente veronese, gli racco* inauda il Quadratino, cui egli spedisce a ricercar semplici su quelle montagne. Lo stesso Quadramio, in una sua lettera al duca Alfonso de’ 12 settembre t>t)5, scrive • li essere stato al servigio di quella serenissima casa dalla gioventù fino alla vecchiaia. Dopo il cambiamento del dominio in Ferrara, par ch’egli pensasse a lasciare il servigio degli Estensi; perciocchè scrivendo al duca Cesare a’ 16 di marzo del 1598, dice di voler tornare al suo monastero di Gubbio -, chiede un onorevol congedo dopo aver servito per 35 anni; accenna tre libri da lui pubblicati, della peste, dell oro potabile e di ha teriaca; chiede qualche soccorso per aver spesi tutti 1