Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/271

seco.vdo 871 gli aiuti che a condurre a fine e a pubblicare un’ opera sì dispendiosa avea ricevuti, e nomina due imperadori Ferdinando e Massimiliano e i due arciduchi Ferdinando e Carlo, da’ quali avea avute a tal fine somme non picciole di denaro, Augusto duca di Sassonia, che molto denaro parimente gli avea trasmesso, Federico conte palatino del Reno, Gioachino marchese di Brandeburgo, il Cardinal Cristoforo Madrucci vescovo e principe di Trento, l arcivescovo e principe di Salisburgo, Alberto duca di Baviera, Guglielmo duca di Cleves, Giovanni Alberto duca di Maddeburgo e la città di Norimberga e Giovanni Novio medico del duca di Baviera, da’ quali tutti avea avuti grandi soccorsi. Indi con quella sincerità che di ogni uomo veramente dotto suol esser propria, loda molti eruditi medici e filosofi, de’ lumi de quali erasi non poco giovato. E nomina principalmente Luca Ghini, di cui diremo tra poco, Ulisse Aldrovandi, il Melchiorri sopraccitato, Francesco Pattino da Roveredo, Girolamo Donzellini bresciano, Augerio di Rusbeck fiammingo inviato imperiale a Costantinopoli, da cui, oltre alcune rarissime piante, avea ancor ricevuti alcuni antichissimi esemplari di Dioscoride, Jacopo Antonio Cortusio padovano, Bernardino Trevisano, Francesco Calzolari veronese e Angelo di lui figliuolo, Cecchino Martinelli da Ravenna, il quale da Damasco in Soria molte piante gli avea trasmesse j e finalmente Giorgio Liberale e Volfango Majerpeck, i quali esattamente aveano delineate e dipinte le figure tutte alla sua opera necessarie. In tal maniera l'Italia