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SECONDO 85 J vetiosi in Mantova (*), e che nel teatro di quella nuova regia Accademia gli s’innalzasse una statua, come non ha molto si è fatto. Di che si veggano l’erudite annotazioni del ch. ab Bettinelli a suoi eleganti Ragionamenti delle Lettere e delle Arti mantovane (p. t)2, ec.). LXIX. Rimane a dir finalmente degli scrittori di politica. Ed uno ne ebbe l" Italia al principio di questo secolo, di cui forse non v’ha alcuno il cui nome sia stato più onorato di lodi, e più coperto di biasimo. Ei fu il celebre Niccolò Macchiavelli di patria fiorentino e nato a’3 di maggio del i z'j Gì > (Elogi degl ill. Tosc. t. 2). Appena si crederebbe che di uno scrittor sì famoso niuno abbia scritta stesamente la Vita. Ma negli Elogi degl’illustri Toscani ci si fa sperare di averla dal ch. dott Giammaria Lampredi per altre sue belle opere già noto al mondo. Ne' medesimi Elogi si accennano le ambasciate in cui dalla sua Repubblica fu adoperato, al re Luigi XII, all" imp Massimiliano, al collegio de’ cardinali, al pontef Giulio II e ad altri principi italiani; e le Lettere da lui scritte all’occasione di alcune di queste sue ambasciate sono state pubblicate in Firenze nel 1767. La carica di segretario della Repubblica fiorentina, a cui fu eletto, è un’altra pruova della stima che aveasi pel Macchiavelli nella sua patria. Vuolsi da alcuni ch’ egli ne fosse poscia per altrui invidia (*) Non è in Mantova il bel sepolcro tini Castiglione, ma alla Madonna delle Grazie alcune niigiia lungi dalla città.