Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo VII, parte 2, Classici italiani, 1824, XI.djvu/25

SECONDO (Ja5 Giibriello Barri scrittor calabrese, e quasi contemporaneo al Nifo, racconta (De Antiq. Calabr. l. 2, c. 13) che Agostino maltrattato dal padre e dalla madrigna fuggissene a Napoli, e che ivi, datosi a pedagogo ad alcuni fanciulli, studiò con essi e con essi passò poscia a Padova: che tornato indi a Napoli, e avendo trovato che suo padre era morto fallito, si ammogliò in Sessa, e prese e continuò per più anni a legger filosofia in Napoli. Io penso però, che il ritorno a Napoli di Agostino non si debba fissar sì tosto, e che la prima università a cui egli fu chiamato, fosse quella di Padova. Ad essa ei fu trascelto per professore straordinario di filosofia in secondo luogo fanno i4q2- Tre anni appresso passò alla cattedra ordinaria, ed ebbe poi anche il primo luogo Così si narra dal Facciolati (Fasti Gymn. patav. pars 2, p 109), il quale però non ben distingue Agostino da Sesse e Agostino Nifo (ib. p. 111), facendone due professori distinti, mentre veramente non furon che un solo. Egli aggiunge che il Nifo partito da Padova nel 1496, vi fece ritorno nel 1198 (a), e che l’anno seguente partì di nuovo. In tempo di questo soggiorno in Padova, egli, imbevuto delle opinioni di che si riporta. Finalmente parlasi della villa detti Milano, eli' ella avea fuor delle mura della città, e si riportano alcuni versi scolpiti ili marmo, cli’ei vi fece porre e che tultor vi si veggono. (11) Parte però dell'anno 14q8 fu da lui passata in patria, perché ivi egli dice di aver compito il suo Unitalo De Subitami a. TlRABOSCHl, Voi XI. 2