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SECONDO 837 LXI. Le arti liberali della pittura e della scultura ottennero maggior nome dal valore de’ professori, che dal sapere degli scrittori. E nondimeno esse ancora non ne mancarono, e n ebber taluno di cui posson giustamente gloriarsi. Io accennerò solamente l’operetta latina di Pomponio Gaurico sulla Scultura e sull’arte del fondere, i Dialoghi di Pittura di Paolo Pino e di Lodovico Dolce, l’opera sullo stesso argomento di Michelangiolo Biondo scrittore di molti altri libri insieme col loro autore dimenticati, le capricciose Pitture del fantastico Doni, del quale diremo altrove, le Osservazioni sulla Pittura di Cristoforo Sorte. Più pregevoli sono i Precetti della Pittura di Giambattista Armenini faentino, i Pareri sopra la Pittura di Bernardino Campi celebre pittor cremonese, e il Riposo di Rafaello Borghini, in cui a’ precetti della pittura e della scultura ne unisce la storia. Due trattati, uno sull’arte dell’Orefice, l'altro su quella dello Scultore, diè in luce Benvenuto Cellini celebre al pari pel suo valore in esse, che pe’ suoi pazzi capricci, e di cui parleremo più a lungo nell’ultimo capo di questo tomo. Qui direm solamente di Giampaolo Lomazzi, le cui opere in questo genere e furono avute allora e si hanno anche al presente in gran pregio. Era egli di patria milanese, e nato a 26 di aprile del 1538, come affermano costantemente tutti coloro che di lui parlano. tli Gabriello, celebre idrostatico ni principio del secnl seguènte, di cui si hanno alla stampa alcune opeif di tuie argomento. «