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823 LIMO singolarmente del Marcili. I loro libri son nelle mani di tutti. Niuno finora ha fatta loro giusta risposta. Noi dunque abbiamo il diritto di arrogarci tal gloria, troppo ben comprovata e dagli argomenti addotti da' nostri, e dal silenzio tenuto dagli avversarli. LIX. Benchè la nautica e la scienza militare marittima non avessero in Italia frequente oc! casion di essere esercitate, non mancaron però alcuni che di esse ancora presero a scrivere. Cammillo Agrippa milanese, filosofo, matematico ed architetto illustre sulla fine di questo secolo, che fu consultato pel trasporto della guglia sulla piazza di S. Pietro in Roma, e che col suo ingegno trasse ivi alla sommità del Colle Pincio l’Acqua vergine, fra diverse opere di argomenti diversi che diede in luce, il cui catalogo si può vedere presso il co. Mazzucchelli (Scritt: it. t. 1, par. 1, p. 221), una ne ha intitolata Nuove invenzioni sopra il modo di navigare, stampata in Roma nel 1595, della quale però io non posso dare più minuto ragguaglio, poichè non l’ho avuta soli’occhio. Benché opera alcuna distinta non pubblicasse in questa scienza Mario Savorgnano conte di Belgrado, ad essa però si estese in quella intitolata L yi rie Militare terrestre e marittima, secondo la ragione e l uso de più valorosi Capitani antichi e moderni. Egli venuto a morte nel 1597, secondo Apostolo Zeno (Note al Fontan. t. 2, p. 403), non ebbe agio a porre del tutto in ordine e a ripulire i quattro libri che su ciò avea scritti; ed essi furon poi ridotti a tal termine, che potesser venire alla