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SECONDO 801 Pini cherico regolare barnabita ne suoi Dialogi sopra l’Architettura, stampati in Milano udranno 1770, il quale innoltre accenna una Dissertazione da me non veduta di un ufficial lorenese, in cui dimostra che i tre metodi di fortificare, attribuiti al Vauban, sono, quanto alla sostanza, di questo ingegnere italiano. Ei dunque si fa a provare, confrontando le figure del Marchi con quelle del Vauban, che quanto al primo metodo dello scrittor francese, le cortine e i bastioni da amendue disegnati son molto tra lor somiglianti, e che altra differenza non v’ ha, se non che il fianco del bastione del Marchi è posto ad angolo retto colla cortina, quello del Vauban ad angolo ottuso; che nel Marchi si veggono parimente i fianchi ad orecchione, e le tanaglie da lui espresse col titolo di barbacani, le controguardie, le mezze lune, ossia i rivellini, le lunette grandi e picciole, ed altre opere minori di fortificazioni; nelle quali se vi è in qualche diversità tra ’1 V auban e ’1 Marchi, o ella è di pi'cciol momento, o è tale che forse meglio sarebbe seguire esattamente il Marchi che il Vauban. Passa indi a mostrare che lo stesso dee dirsi del secondo metodo dello scrittor francese, il qual consiste nell’avere in vece de’bastioni, o baluardi ordinarii, torri vote a pruova di bombe coperte dalle controguardie, la sommità del cui parapetto è quasi alta come quella delle torri, onde colla mezza luna e col rimanente della fortificazione si ha una doppia fossa e un doppio ricinto. Questa maniera di fortificazione Tiuaboschi, Voi Xf. i3