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SIXONDO '■ij.*) termini militari che da' Francesi si adoperano, son certamente italiani di origine, e indican perciò, che in Italia furon ritrovate le cose da essi significate. Fra le altre, vediam fatte francesi le parole italiane cittadella, bastione, merlone, parapetto, gabbioni, casematte, caserme, banchetta, cunetta, lunetta, controscarpa, palizzata, spianata, ec. Lo stesso autore sostiene (ivi, p. 223) che il Sanmicheli veronese fu il primo a riformare il sistema della fortificazione, e ad accostarsi a metodi più recenti. Ma come il Sanmicheli nulla scrisse su ciò, non è questo il luogo a parlarne, ove dobbiam solamente cercare degli scrittori. Leon Battista Alberti aveane nel secolo precedente detta qualche" cosa nella sua grand’ opera d Architettura; ma egli per lo più si attenne a Vitruvio. Il march Maffei non vuole (p. 220) che tra gli scrittori di quest’argomento si annoveri il Macchiavelli, di cui diremo altrove, più a lungo, perciocchè, dice, ei ne parlò (nei’ suoi libri dell’Arte della Guerra) senz’altro addur di nuovo che la bizzarra sua opinione di fare il fosso dietro le mura, e non dinanzi. Il co. Algarotti però venti lettere ha scritto a provare che il Macchiavelli fu gran maestro di guerra (Op. ed. Livorn. 1764, t. 4, p. 1, ec.), e sembra quasi sdegnarsi con chi nol crede. Per ciò nondimeno che spetta alla fortificazione, ei confessa che il modo da lui prescritto in varie cose sarà trovato difettivo (ivi.p. 130), ma in altre egli il trova lodevole. È certo però, che poco ha in questo genere il Macchiavelli; nè può esser considerato come maestro dell arte. Ben volle egli