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SECONDO -j83 fattane la divisione in più libri, cominciò dal dare alla luce il quarto, che fu stampato in V enezia nel 1537, e dedicato ad Ercole II duca di Ferrara. Esso comprende le regole generali della’architettura secondo i diversi ordini di essa; e nell’avviso premesso al secondo libro, che stampò più anni dopo, ci dice di aver cominciato dal detto libro, perchè trattando i primi di materie sterili e astruse, forse sarebbero stati mal ricevuti, e avrebbono fatto incagliare il proseguimento dell’opera. Il Serlio fece offrire quel libro al re Francesco I, e n ebbe tosto in premio il prenderlo che quel principe fece a’ suoi servigi, e 300 scudi d’oro che gli fece contare, acciocchè potesse condurre a fine il terzo libro, ch’ ei di fatto pubblicò in Venezia l’an 1540, dedicandolo al re medesimo, e accennando i beneficii che aveane ricevuti: Mi diede tal animo, dic egli, l’ anno passato, quando per Monsignor di Rhodez mandandole l’altro mio libro ella si degnò di accettarmi a li suoi servigi, e così mossa da la sua innata liberalità ordinò di sua bocca, che mi fossero mandati trecento scudi d oro, acciocché io potessi condurre la presente fatica al debito fine. Al fine però del libro ei si duole della mala sorte ch’egli incontrava co’ principi; e par che dubiti se avrà mezzo di pubblicar gli altri libri. Ma il re Francesco non gli mancò di aiuto, e il volle alla sua corte, ove certamente era fin dal principio del 1542, come raccogliam da una lettera a lui scritta da Pietro Aretino (Aret. Lett. t. 2, p. 261). Questi non approvava che il Serlio fosse passato in Francia,