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SECONDO -8l E quanto utili e vasti fossero i disegni del l'olominei, si raccoglie da una sua lettera (7'ol. Leu. p.81), nella quale va discorrendo lungamente non meno che saggiamente di tutto ciò che a spiegare \ ¡travio era necessario } progetta due lessici, un greco, l’altro latino, delle parole di quell’autore, e un altro italiano d’architettura mostra il bisogno di studiare l’antica storia e tutto ciò che appartiene a’ monumenti, agli edificii, agli strumenti antichi, e fa veder chiaramente qual idea si avesse allor di quest’arte e quanta premura nel coltivarla. XLVII. Lo studio posto da tanti valorosi uomini nell’illustrare Vitruvio agevolò ad altri la via per comporre i nuovi trattati d’architettura, aggiugnendo ciò che mancava agli antichi, e riformando, secondo il bisogno, le loro idee ed i loro precetti. Il primo che a ciò in questo secolo si accingesse, fu Sebastiano Serlio bolognese, uno de’ più famosi architetti del suo tempo, e degno che se ne illustri la memoria, più che finora non si è fatto. Apostolo Zeno è il solo che ne abbia date alcune esatte notizie (Note al Fontan. t. 2, p. 399, ec.), e noi ne faremo uso, aggiugnendo alcune altre cose altronde raccolte. Del tempo In cui nacque, e di ciò ch'ei facesse ne' primi anni della sua vita, non si ha contezza. Sappiam solo ch’ ei si trattenne per più anni in Venezia, ov egli era fin dal 1534, come sembra raccogliersi da ciò che narra il P. degli Agostini (Scritt venez. t. 2, p. 348), cioè ch’ ei fu consultato su un disparere insorto nella fabbrica della chiesa della Vigna, cominciata in quell anno e circa il