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Gl3 LIBRO spregevole della persona, altrettanto era di pronto e vivace ingegno, e avuto perciò in altissima stima. Lo Speroni lo dice uomo ne nostri tempi solo per avventura perfetto (l. c.)) e in somiglianti elogi ne parlano tutti gli scrittori di quei’ tempi. Ciò ch è strano, si è che il Pomponazzi, come afferma lo stesso Speroni (ivi, p. 190), niuna lingua sapeva della Mantovana in fuori, il che dallo Speroni medesimo si spiega altrove più chiaramente, dicendo che il Pomponazzi che tanto seppe degli segreti della natura, e di Aristotile, e di Platone, e di Avicenna, e di Averroe, nulla non seppe delle lor lingue Araba e Greca, e tanto seppe della Latina, quanto ne apprese, quando era il tempo dello ’‘mpararla, cioè a dire in sua puerizia, andando a scuola dalli sette anni alli dodici, ec. (Op.t. 2, p. 252). In fatti lo stile del Pomponazzi nelle sue opere, che son tutte in latino, è quanto esser possa barbaro e rozzo. Morì in Bologna in età di 62 anni, I alino i5a4> come si afferma nell' iscrizion sepolcrale che tuttor se ne vede in Mantova nella chiesa di S. Francesco; perciocchè il corpo ne fu colà trasportato, e per ordine del Cardinal Ercole Gonzaga, che gli era stato scolaro, onorevolmente sepolto; e gli fu ancora eretta una statua di bronzo, che tuttor si vede, ov egli è rappresentato sedente in cattedra con un libro aperto in mano, e un altro chiuso a’ piedi, ove sta scritto: Obiit Ann. S. MDXXIIII. M. M. Sotto leggesi questa iscrizione: Mantua clara milii geni tri*. fuil, el breve corpus Quod dederat natura mihi, me turba Perettum Dixit; Naturae scrutatus sum intima cuncta.