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770 LIBRO si scorge la molta cognizione ch’egli avea dei’ molti e diversi rami delle matematiche, e si veggono molte invenzioni che gli son proprie, fra le quali, come osserva il Montucla (l. c. p. 462), è ingegnosa quella di misurar l area di un triangolo per mezzo della cognizion de tre lati, senza ricercare la perpendicolare. Pregevole ancora è quella ch’ei chiamò la travagliata Invenzione, cioè il trattato del modo di sollevare dal fondo del mare qualunque nave all’ondata ed ogni grandissimo peso, aggiuntevi alcune maniere per istar lungo tempo sott'acqua, e un Trattato dei’ segni delle mutazioni dell’aria. Finalmente abbiam del Tartaglia un compito Trattato di Aritmetica, stampato nel 1556), in cui egli raccoglie e svolge quanto in quella scienza sapevasi, e quanto vi avea egli di nuovo aggiunto. In tutte le quali opere ei mostra un ingegno penetrante ed acuto; ed esse sarebbero ancora assai più degne di lode, se lo stile ne fosse più colto e meno intralciato, se l’edizioni ne fosser più corrette, e se il metodo con cui egli procede, fosse migliore. Nondimeno quali esse sono, benchè i matematici moderni non ne facciano uso dopo le tante altre di gran lunga migliori venute a luce, son da essi avute in molto pregio, e riputate tra le più utili che in questo secolo si pubblicassero. Il P. de Chales tra gli altri ne loda molto alcune, e di tutte dice generalmente: omnia Tartaleae opera opti ma suiit et utilia (De progres su Mathes. et illust. Mathemat.). Ma torniamo alle nuove scoperte fatte di questi tempi nell’ algebra.