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SECONDO -Gt alcuni de’ matematici più famosi. Le opere del Tartaglia e di Girolamo Cardano son quelle dalle quali abbiamo a trarne la storia, come già ha fatto il Montucla (Hist. des Mathém. t 1, p. 479)* Scipione dal Ferro bolognese, professore di matematica nella sua patria, secondo TAlidosi (Dott. bologn. di Teol., ec. p. 169), dal 1490 fino al 1526, fu il primo a trovarne un caso particolare, a cui diede il nome di cosa e cubo uguale a numero. Antonio Maria del Fiore, scolaro di Scipione, venuto a Venezia nel febbraio dell’an 1534 sfidò il Tartaglia a dar pruova a vicenda del lor sapere; e convennero che ognuno di essi dovesse all’altro proporre 30 quesiti in iscritto, e che si assegnassero 40 o 50 giorni a darne la soluzione, e chi ne sciogliesse maggior numero, avesse l’onore della vittoria, e una somma picciola di denaro per ogni quesito. Il Fiore propose al Tartaglia 30 quesiti che tutti doveansi sciogliere per la regola sopraccennata, credendo certo ch essendo essa allora sconosciuta del tutto, il Tartaglia dovesse rimanersi mutolo. Ma questi pochi giorni innanzi, speculando al suo solito, avea egli pure scoperto non solo il caso propostogli in que’ trenta quesiti, ma la teoria generale delle equazioni del terzo grado, e perciò in termine di due ore tutti gli sciolse felicemente (Tartaglia, l. c ques. 25, 31). E al contrario il Fiore, benchè si vantasse di aver trovata la soluzione a tutti i quesiti propostigli dal Tartaglia, non ebbe mai coraggio di mostrarla al suo avversario. Cinque anni appresso, il