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SECONDO ^55 immerso, che, com’egli sembrò dimentico di tutto il mondo, così tutto il mondo sembrò dimentico di lui medesimo j perciocché, se non avessimo le opere da lui pubblicate, appena ne avremmo notizia alcuna. E altro in fatti non ne sappiamo, se non ch’ei fu uomo assai dotto j e 10 non ho pur potuto trovare quando nascesse e quando morisse. Ei però dovette passare di poco il principio del secolo XVII; perciocchè era morto nel 1608, quando il march Orazio di lui figliuolo ne pubblicò i Problemi astronomici dedicati a Leonardo Donato doge di Venezia. Ei fu allievo e scolaro di Federigo Commandino matematico valoroso di questo secolo, di cui diremo fra non molto. Tutte quasi le sue opere furono da lui scritte in lingua latina; e quella della Prospettiva, che ci offre occasione a parlarne, fu pubblicata nel 1600. In essa egli fu il primo, secondo il Montucla (Hist des Mathém. t. 1, p. 635), che giugnesse a vedere la generale estensione de’ principii di questa scienza. e a stabilire con matematiche dimostrazioni que’ punti su’ quali ella tutta si appoggia. Egli è vero che Guidubaldo non giunse in ciò fin dove son poi pervenuti altri scrittori moderni; e ch’ egli avrebbe potuto ristringere in assai più breve spazio ed esporre con maggior precisione le sue proposizioni. Ma chi volesse di ciò fargli un rimprovero, mostrerebbe di non sapere che sia il tentare un nuovo sentiero non mai battuto da alcuno. La prospettiva non fu il solo oggetto degli studii del march Guidubaldo. Ei diede ancora in luce nel 1579 la Teoria de Planisferii, e nel 1609 ne furono pubblicati sette