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SECONDO 743 compagno F. Fulgenzio Micanzio, finchè l eruditissimo Foscarini non ha con forti argomenti provato ch essa non può esser parto di quello scrittore Letterat venez. p. 305, ec.); oltre, dico, la detta Vita, abbiam le Memorie aneddote intorno al medesimo, raccolte da Francesco Griselini, opera della quale io mi varrò volentieri in ciò che appartiene agli studii filosofici e a, matematici e all epoche della vita del Sarpi, senza entrare all’esame di altri punti, ne quali io lascio ai più saggi ed imparziali lettori il decidere qual opinione debba abbracciarsi. Se ei fosse cattolico esternamente, e internamente calvinista, come molti hanno affermato, da qual parte movesse il colpo con cui ne fu esposta a pericol la vita, qual fosse lo spirito da cui egli si lasciasse condurre nel suo operare e nel suo scrivere, tutto ciò nulla monta alla Storia della letteratura italiana; anzi io sarei a tacciar di imprudenza, se volessi prendere a disputarne. Lasciam dunque in disparte tai cose, e consideriamo il Sarpi sol come filosofo. Egli ebbe Venezia a patria, e Francesco Sarpi mercante e Elisabetta Morelli cittadina veneziana a genitori, e nacque a1 i.\ d’agosto del i:>52. Istruito nelle belle lettere da Ambrogio Morelli prete, suo zio materno, e nella filosofia, nelle matematiche, nelle lingue greca ed ebraica da F. Giammaria Capella cremonese dell’Ordine de’ Servi di Maria, entrò in quest’Ordine stesso a’ di novembre del l565, e cambiò il nome di Pietro in quello di Paolo. Negli studii da lui fatti e ne’ saggi che ne diede pubblicamente, ottenne tal lode,