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743 LIBRO vedremo la vera epoca di questa invenzione, ed esamineremo a chi debba concedersene il vanto. XXXIV. Sembrerà forse ad alcuni che di Fra Paolo Sarpi, di cui ora entriamo a parlare, fosse più opportuno il ragionar fra' teologi, pcrciocJJI1I U j P J Mj | LI I I I vi II IdglUlIUI Ita [ILILIULchè a questa scienza si riferiscono in gran parte le opere che se ne hanno alle stampe. Ma gli scritti teologici del Sarpi appartengono al secol seguente, poiché furon composti in occasione del famoso Interdetto. Se dunque converrà ragionarne, ciò sarà solo ove si tratterà di que’ tempi, e io mi compiacerò frattanto di poterlo qui ricordare solo come profundo e ingegnoso filosofo, ne’ quali studi egli si esercitò principalmente negli ultimi anni di questo secolo, ed ebbe pochi a’ suoi giorni che gli potessero andar del pari. Della vita di lui non giova il dir lungamente, poiché oltre quella clic si suol premettere all1 edizioni dell'Opere di F. Paolo, e che è stata attribuita per lungo tempo al suo strate le invenzioni del Porta e ne hanno più ampiamente dimostrato il vasto sapere, il sig. Matteo Barbieri (Noli zie di - Maleni. e Fila*, napol. p. 99. ec.) e il sig. Pietro Napoli Signorelli (Vicende della Coltura nelle Due Sicil. t. p. 126); e il secondo singolarmente più a lungo si stende per assicurargli la gloria d inventore del telescopio, e per ribattere colla consueta sua urbanità le ragioni da me addotte in contrario. io confesso che ancor dopo lette le ingegnose riflessioni di questo scrittore, rimango nella mia prima opinione. Ma io non voglio entrar nuovamente in quistione, e se, confrontando le mie ragioni con quelle del valoroso mio avversario, parrà alla maggior parte de dotti che'io sia in errore, di buon animo mi darò vinto.