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SKCONDO Nella storia del secolo precedente abbiamo osservato che Leon Battista Alberti fu il primo inventore di quella che volgarmente si dice camera ottica, per cui un oggetto assai minutamente dipinto e posto orizzontalmente, per mezzo di ben disposti cristalli si vede nella natur.il sua positura, e ingrandito per modo, che par quasi di averlo realmente sotto dell’occhio. Non si può dunque, come alcuni pretendono, attribuire al Porta l’onore di questa invenzione, benchè egli ancora sembri parlarne (Mag. na~ tur. I. 17). Ben gli si dee quella della camera oscura, per cui oscurata del tutto una camera e aperto un sol foro nella finestra, e applicatavi una lente convessa, gli oggetti esteriori si veggono adombrati sulla parete (ib.). Questa sperienza fece conoscere al Porta che l’occhio umano era a guisa di una camera oscura in cui gli oggetti esterni si venivano dipingendo. Egli il conobbe, e lo insegnò. Ma non giunse a scoprire ove propriamente si scolpissero quelle immagini, cioè nella retina; e credette che l’umor cristallino fosse il principal organo della visione. Ma benchè il Porta, come il Maurolico, non giugnesse a conoscere perfettamente il sistema dclfocchio, dobbiam però confessare che molto ei giovò ai posteri colle diverse ingegnose sperienze che in questa materia ei fece, e che si posson veder descritte ne suoi libri della Magia naturale, in quei’ della Rifrazione e in altre sue opere. Molto ancora egli scrisse sugli specchi piani, convessi e concavi, e sui diversi loro effetti, e particolarmente sugli specchi ustorii, intorno ai’ (quali ei pretese di aver trovato il