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SECONDO ^33 scoperte del Maurolico (Hist des Mathém. t 1, p. 463,626), dalla difficoltà di spiegare come l oggetto che dipingesi rovesciato nel fondo dell’occhio, si vegga nondimeno nella natural sua positura, cosa che per poco non isgomentò lo stesso Keplero, quando si accinse alla spiegazione di questo fenomeno. Io lascio da parte altre scoperte che alcuni scrittori siciliani attribuiscono al Maurolico, perchè non mi sembrano abbastanza accertate (V. Auria La, Sicil. inventr p. 12, 53, 119, 176, 235, 236, ed. palerm. 1704)*, nè egli abbisogna di lodi o false, o dubbiose. Ciò che in lui mi dispiace, si è il vedere che anche un sì grand’uomo si lasciasse ingannar da’ prestigi dell’ astrologia giudiciaria, e ch’egli ancora talvolta la esercitasse. Così ci persuadono i racconti di diversi pronostici da lui fatti coll osservare le stelle f che ci narrano gli. scrittori poc’anzi citati. Io non ho potuto leggere le opere astronomiche del Maurolico, per osservare se in esse ei si mostri persuaso della verità di quell’arte. Ma s egli ivi non ne ragionasse, e più ancora se prendesse a combatterla, sarebbe questo un troppo forte argomento a smentire gli accennati racconti, che in fatti non sono forse se non incerte tradizion popolari. Oltre le opere filosofiche e matematiche poc'anzi indicate, abbiamo del Maurolico una nuova e più ampia edizione del Martirologio, un Compendio della Storia di Sicilia, sei libri gramaticali, le Vite di S. Conone monaco e della B. Eustochio abadessa, e molte rime; delle quali opere e delle loro edizioni veggasi il Mongitore, che aggiugne