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72 4 LIBRO c cadde sul tetto di S. Maria delle Vergini, e si ruppe una gamba, che però gli fu risanata (Oldoiti. Allieti. August. p. 168, ec.). A dir vero però di questo sì ammirabile volo, benchè si abbia testimonianza presso il Pellini storico perugino, che visse nel medesimo secolo, ma alquanto lontano dal Danti, sarebbe a bramare qualche più accertata memoria. Pier Vincenzo avolo d'Ignazio, secondo gli scrittori perugini (ib. p. 283), era della famiglia de' Rainaldi j ma dilettandosi egli molto della poesia italiana, e cercando singolarmente d imitare lo stil di Dante, prese da questo poeta il cognome che passò a’ suoi discendenti. Ma più che nella poesia ei si rendette celebre nella matematica, e ne diè in saggio la traduzione della Sfera del Sacrobosco, da lui fatta. Ei morì nel 1512, e lasciò due figli, Giulio e Teodora. Della seconda singolarmente abbiamo un bel monumento nella lettera di Pier Vincenzo di lei padre, scritta nel 1498 a M. Alfano Alfani, e premessa alla traduzion sopraddetta: Vivendo io, scriv egli da una sua villa, in così nobile ozio, parte per mio diporto, e parte per istruire i miei figliuoli in così nobile arte, e da me con tutto diletto seguita, mi posi con accurata diligenza a mostrar loro i primi principii di essa, con dichiararli il breve trattato della Sfera del Sacrobosco; e perchè da essi potesse più facilmente apprendersi, volsi dal latino tradurla nella nostra comune lingua. Ma quello, che mi apportò maraviglia, è l’ aver veduto il profitto, che in essa ha fatto la mia maggior figliuola, a cui voi imponeste il nome di Teodora tenendola al Battesimo,