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SECONDO domenicano (*) spagnuolo, perciocché essi non appartengono a questa Storia. Accennerò anche soltanto i nomi di Antonio Lilio fratello di Luigi, di cui non abbiamo altra notizia, del Cardinal Sirleto > del quale abbiamo altrove parlato, e di Vincenzo Laureo natio di Tropea in Calabria, vescovo del Mondo vi poi di Perugia, adoperato da molti pontefici in diverse onorevoli nunciature. e sollevato all’onor della porpora l’an 1583, di cui non abbiamo alle stampe che alcune lettere tra quelle di Sperone Speroni (Op. t. 5, p. 336, ec.) e alcuni epigrammi (V. Taf uri, i cit. par. 3, p. 3c)5), e di cui parlan più a lungo gli scrittori delle Biblioteche napoletane. Più distinta menzione ci convien fare d’Ignazio Danti domenicano e di patria perugino, che vi ebbe parte egli pure, e che fu uno de’ più celebri matematici che avesse l’Italia. Era egli di una famiglia in cui gli studj della matematica poteansi dire ereditarii. Gli scrittori perugini rammentano quel Giambattista Danti, di cui raccontano che in occasion delle nozze di una sorella di Giampaolo Baglioni col generale Bartolomeo Alviani (cioè o alla fine del secolo xv, o al cominciar del seguente) adattatesi alle spalle due ali, volò qual nuovo Dedalo dalla parte più alta della città, traversando per aria la piazza piena di popolo: se non che rottosi il ferro che sosteneva l’ ala sinistra, ei non potè più reggersi, (*) Non fu il P. Alfonso Ciacouio domenicano, ma Pietro Giacomo egli pure spagimolo, che fu adoperato alla riforma del Calendario romano.