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cisterciense fin da’ tempi di Leon X (Negri, Scritt. fiorent.), un certo Raggio pur fiorentino, che in un suo opuscolo, stampato nel 1514, si mostra assai intendente di astronomia, Antonio Dulciati agostiniano, nato in Firenze a’ 6 di settembre del 1476 e fattosi religioso nel convento di S. Gallo nel 1492, e rendutosi in esso sì celebre, che vi ottenne le più ragguardevoli dignità, e tre volte quella fra le altre di visitator generale; delle cui opere astronomiche veggasi l’abate Ximenes, oltre alcune altre di diversi argomenti, che mss. se ne conservano nella libreria degli Agostiniani in Cremona, Giovanni Tolosani da Colle domenicano, Giuliano Ristori carmelitano, Filippo Fantoni camaldolese, ed altri, de’ quali, e delle opere loro e de’ loro disegni per la riforma del Calendario parla esattamente il suddetto abate Ximenes (Introd. al Gnom. fiorent. p. 102, ec.) (a). La gloria di riformare il Calendario era riservata

(a) A' tempi del concilio lateranese, singolarmente tenuto da Leon X, molto si trattò della riforma del Calendario, come si può vedere nel tomo VI de’ Supplementi a’ Concilii, dati in luce da monsignor Mansi. Si vede tra essi una lettera diretta allo stesso concilio da Paolo di Middelburgo vescovo di Fossombrone, in cui a ciò l’ esorta, e singolarmente a correggere l’aureo numero, qui, dice egli, diuturnitate temporis jam factus est plumbeus. Ei fu uno de’ più dotti in astronomia, che a quei tempi vivessero, e benchè fosse natio della Zelanda, ei dovette però venire giovane in Italia, ove poscia visse costantemente; perciocchè nel 1484 era medico de duchi d’Urbino, nel 1494 fu fatto vescovo di Fossombrone, e morì poscia in Roma nel 1534 (Fabric. Bib. med. et inf. Ætat. t. 5, p. 217).