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PRIMO 83 Jj quelle Rime che il Quadrio gli attribuisce Stor. della Poesia, t. 2, p. 212, t. 7, p. 64), di che io non ardisco decidere. Ma quel più cl,e al marchese. Francesco non fu permesso di fare nel pruomover gli studi e le arti dalle continue guerre in cui trovossi avvolto, fu ben compensato dalla magnificenza d’Isabella d’Edi lui consorte e sorella di Alfonso I duca di Ferrara. L’ab. Bettinelli descrive minutamente (Delle Lettere ed Arti mantov. p. 87, ec.) due superbi appartamenti ch’ ella fabbricò in quella corte, ove ancor ne riman qualche parte, e il bellissimo mausoleo da lei pure innalzato nella chiesa della Cantelma. Fu amantissima di cammei, di medaglie, di statue antiche, alcune delle quali veggonsi celebrate co’ loro versi da’ poeti di quella’ età. Ma i tesori da essa raccolti furono in gran parte preda dell’ingordigia degli stranieri nel sacco dato a Mantova nel 1630. Tra le lettere del Castiglione ne abbiam! molte a lei scritte, le quali mostrano la stima in cui ella l’avea, e insiem la premura con cui essa vegliava all’ educazion de’ suoi figli; perciocchè veggiamo ch’ella al Castiglione commise di trovarle un valoroso maestro per Ercole suo figlio (Lett. di Negozii del Castigl. t. 1, p. 68), quel desso che fu poi cardinale, e di cui parleremo tra poco. Quindi a ragione il poeti, ma coltivatore ancora della poesia, ne abbiamo sicura testimonianza nelle stanze dell*Ariosto in onor di amenduc composte, ove ha fra gli altri <jue’ due versi: Dà insieme egli materia, onde altri ter ira, E fa la gloria altrui »rivendo tara. Ori. Fur. <\ 3-j, *t. 8.