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PKIMO e da quel principe fu sempre onorato e distinto, sinchè il nero umore da cui venne miseramente compreso, non rendette questo grande ma infelicissimo uomo oggetto di compassione al duca medesimo, come altrove vedremo. XXII. Come Alfonso II nel protegger le lettere imitò gli esempj del padre Ercole II e dell’avolo Alfonso I, così il cardinale Luigi fratello del detto Alfonso imitò gli esempii dei’ due cardinali Ippolito d’Este, suo zio il secondo, prozio il primo. Egli ancora era stato scolaro di Bartolommeo Ricci, e questi dice (Op. t. 1, p. 1) che a richiesta di esso avea presa a scrivere l’orazione a favor di Milone, che ne abbiamo alle stampe, in cui per via diversa da quella tenuta da Marco Tullio ei ne difende la causa. Questo scrittor medesimo racconta altrove (Op. t. 3, p. 165), ch essendosi il cardinale nel tempo della più calda state ritirato all" amenissima villa di Belriguardo presso Ferrara, e avendo seco condotti parecchi uomini eruditi, cioè il co Fulvio Rangone, Cammillo Gualengui, Francesco Martelli, Benedetto Manzoli e Giambatista Canani, non aveavi piacer maggiore, che il trattenersi con essi or all ombra de’ folti boschi, or ne' suoi deliziosi giardini, passando le ore in dotti e piacevoli ragionamenti. L'affabilità di questo ottimo cardinale verso de' letterati parve perfin soverchia al Mureto, il quale dopo aver detto de’ famigliari colloquii che soleva avere col cardinale Ippolito allor già morto, soggiugr.e che il Cardinal Luigi ancora ama sommamente i dotti, XXII. Il Cardinal Luigi di lui fratello gran i> rotell»r« da’ dalli.