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I PRIMO rf> in rcmp. merita. Questo gran cardinale finì di vivere nel 1572, mentre era duca di Ferrara Alfonso II di lui nipote, di cui ora passiamo a dire. XXI. Niuno tra predecessori di Alfonso avea fatta pompa di una sì splendida magnificenza, quanta ne diede egli ne’ solenni spettacoli, nelle giostre, ne torneamenti, nelle caccie, ne’viaggi, nel ricevimento di principi e di ambasciadori, nelle fabbriche, nelle guardie della sua corte, nelle limosine distribuite a’ poveri, in ogni cosa, in somma, ove il lusso di un principe può grandeggiare (Murai, ylriti eh. Est. par. 2, p. 404, ec.). Era egli stato scolaro di Bartolommeo Ricci; e benchè il suo andarsene in Francia nel 1552 in età di soli 19 anni non gli permettesse il trarre dalla scuola del valoroso maestro quel frutto che in più lungo tempo avrebbe potuto raccoglierne, apprese nondimeno ad amare e a stimare le lettere e i loro coltivatori. Quindi non sì tosto si udì ch’egli avea preso il governo dei suoi Stati dopo la morte del padre, che Paolo Manuzio scrivendo a Giambattista Pigna, con lui rallegrossi (l..4, ep. 45), perchè in Ferrara sarebbon certamente fiorite le scienze sotto un tal principe, e gli uomini dotti vi avrebbon trovato premio alle lor fatiche. E veramente se altro non sapessimo di Alfonso II, se non che a lui deesi propriamente la biblioteca Estense, la quale vedremo altrove con qual vastissima idea egli prese a formare, ciò basterebbe a renderne immortale la memoria. Ma egli innoltre ebbe dottissimi uomini e alla sua corte e nella sua università di Ferrara, XXT. Munitimi«a della corte di Alfonso 11.