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4« LIBRO virtutum formarti sibi paterepossint Ma in questa occasione «incora alle speranze non corrispose il frutto e l’indole sospettosa e la soverchia severità del vecchio pontefice, e la guerra, in cui lasciossi avvolgere, contro la Spagna, fu anzi cagione di sciagure e di danno ad alcuni uomini grandi, come nel decorso di questa Storia dovrem vedere (a). Pio IV, che sul finir« (a) Benché il pontificato di Paolo IV fosse alla Chiesa per le ragioni arrecate poco felice, non lasciò egli non. dimeno «li far di esso ancora vedere que’ molti pregi ■ che in lui eransi già ammirati. E degno d esser qui riferito è l’elogio che nel t. 17 della sua grand’opera geografica ms. altrove ricordata ne inserì Pietro Ligerio, comunicatomi dal di. stg. 'r.yon Yernazza: Tentvr\ e antichi minili Ciuà (T lini in, Episcopato, la quale il vulgo chiama Chicli... tirila (piale rià tendo E pi <9 scopo il Signor Don Pietro Cara fa ri nunzi*} P Episco^k pato a Pap i Clemente, et per darsi all' humanità et alla divina contemplazione fondò una religione di preti, di uomini quietissimi, detti (dalla dignità d’esso fondatore Teatini; et stando egli con ogni sorte d'humanità tutto 1 dato alle spirituali opere, piacque a Papa Paolo terzo di crearlo cardinale come huomo dottissimo: fin al meni e\ ascese al santo Pontificato dopo Papa Marcello secohM do, et fu appellato Papa Paulo quarto, huomo di somma charità et santimonia, liberalissimo, che </o*l nava gli uffu'j, et segretamente a povere persone r/rl tuose donava senza numerare, prendendo con ambe, le, mani i pugni di scudi; et se quelli le volevano fare delle parole, in riconoscere la sua carità, gli min arci ava dicendogli, che quelli godessero a gloria d' Iddio, et che non ne parlassero con altri per non farsi invidia et emulatione. Et per lo Evangelio, che Joanne Greco gli scrisse in lingua Greca in venti giorni, gli donò cinquecento e tre scudi presi senza numerarli dalla cassa sua tenuta per fare delle lemosine segrete et si-] guaiule. Et donò a me mille scudi per haverle fattavi disegno del tabernacolo di bronzo, che ora è in Milano per custodia del Signor nostro.